In questo mese di agosto il Dollaro USA si è ulteriormente rafforzato nei confronti dell’Euro, quali sono le conseguenze, i relativi vantaggi e svantaggi?
Le previsioni di ulteriori rialzi dei tassi d’interesse favoriscono l’apprezzamento del biglietto verde.
Prima di tutto un rafforzamento crea vantaggio per le esportazioni a svantaggio delle importazioni, dobbiamo pagare di più tutte le materie che importiamo.
Si parla di un valore che non abbiamo mai visto in questi ultimi 20 anni del rapporto Dollaro/Euro, infatti il valore massimo è stato raggiunto a quota 0,83 Dollari nel 2001 e il mimino nel 2008 a quota 1,60 dollari.
Come detto questo favorisce le esportazioni verso quei paesi che pagano le merci in dollari, favorendo le aziende italiane che lavorano prevalentemente con l’estero.
Di conseguenza ha un impatto fortemente negativo per le aziende che devono importare merci e materie prime negoziate in Dollari USA.
In questo effetto rientra il pagamento del petrolio, come il gas che dobbiamo importare maggiormente dagli Stati Uniti e che paghiamo, appunto, in Dollari USA. Causa la mancanza di gas proveniente dalla Russia.
Il tutto si trasforma in un aumento del prezzo dei carburanti e delle bollette, fattore decisamente impattante per quei paesi fortemente importatori di materie prime energetiche. Come l’Italia.
Questo valore è positivo per i turisti americani che vengono in Italia e in Europa e che di conseguenza vengono a fare acquisti nel nostro continente.
Mentre è negativo per noi, che paghiamo di più se vogliamo visitare gli Stati Uniti.
L’aumento del valore del Dollaro USA nei confronti dell’Euro favorisce gli investitori che hanno asset finanziari denominati in questa valuta.
L’apprezzamento della valuta statunitense è aumentato, ulteriormente, con il peggioramento dei dati relativi all’inflazione e di conseguenza quelle che sono le previsioni per una politica più restrittiva da parte della FED americana, in tema di rialzi dei tassi d’interesse.
Nella riunione di venerdì 26 agosto, il presidente Jerome Powell, ha confermato che la banca centrale americana continuerà sulla strada del rialzo dei tassi.
Anche se questo potrebbe portare, in una prima fase, impatti negativi per imprese e famiglie.
Quasi un anno fa si parlava di un’inflazione transitoria e non duratura, adesso di un’inflazione che potrebbe durare più del previsto.
Se la prima previsione è stata totalmente sbagliata, si spera lo sia anche la seconda.
A parte la battuta, la situazione è particolarmente complessa e non di facile risoluzione in tempi brevi.
Riepilogando ì motivi del rafforzamento del Dollaro nei confronti dell’Euro riguardano:
- L’aumento del prezzo del gas. Determina un deprezzamento dell’Euro in quanto valuta dei paesi importatori e un aumento delle valute dei paesi esportatori, come il Dollaro USA e il Rublo;
- Il probabile rischio di recessione in Europa;
- Il rialzo dei tassi d’interessi americani. Un aumento determina l’apprezzamento della valuta di riferimento, in questo caso del Dollaro rispetto all’Euro.
Difficile fare delle previsioni, Morgan Stanley prevede un valore intorno a 0,97 dollari nel prossimo trimestre e Nomura a 0,975 con una tendenza a 0,95 verso la fine dell’anno.
Tutto ruoterà intorno alla situazione dei tassi d’interesse in conseguenza all’andamento dell’inflazione.
Anche se questo problema era presente prima della guerra in Ucraina, certamente ha pesato ed è aumentato con il perdurare del conflitto.
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Non litigate con il mercato, perché è come il tempo: anche se non è sempre buono, ha sempre ragione.
Kenneth Walden