In un momento storico delicato che ci mette di fronte a grossi cambiamenti, l’importanza dell’economia circolare e perché sia fondamentale per la transizione verso la sostenibilità.
L’Enciclopedia Treccani definisce l’economia circolare come l’economia basata sulla produzione e il consumo di beni destinati a essere reimpiegati.
Quindi fornire gli strumenti per permettere di reimpiegare il più possibile, evitando sprechi di materiali, di energia e diminuendo gli impatti ambientali.
L’eccesso di globalizzazione ha creato un’economia mondiale basata sul consumismo estremo, finalizzato a buttare ciò che è obsoleto o si guasta, senza cercarne un suo riutilizzo.
Poi la forte crescita demografica mondiale, specialmente in Asia e Africa, ci ha fatto arrivare al punto di consumare 1,7 volte di più le risorse del pianeta.
Aggiungiamo a tutto ciò un aumento esponenziale dei gas serra, che sono presenti in forma naturale ma sono in aumento a causa dell’uomo.
Questi gas, biossido di carbonio, metano e protossido di azoto incidono sul cosiddetto bilancio energetico della terra e, come detto, sono sensibilmente aumentati per colpa nostra.
Cambiare e accelerare i processi dell’economia circolare permetterebbe di riutilizzare materiali che vengono scartati diminuendo il processo di inquinamento. Efficientare i processi, riutilizzare e riciclare.
Più della metà dei gas serra derivano dal consumo di energia per produrre, a livello industriale, agricolo e di utilizzo del suolo.
Analizziamo uno degli ultimi report dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite), che è il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici.
Nei prossimi decenni ci sarà un aumento della temperatura di 1,5 gradi centigradi per quanto riguarda il riscaldamento globale, questo aspetto sta già creando e creerà ulteriori rischi a livello climatico e di ecosistemi.
Mettendo in difficoltà le persone, in molte aree del pianeta, a livello alimentare e idrico.
Vi consiglio di vedere i video dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC):
“Cambiamenti climatici 2022: impatti, adattamento e vulnerabilità”
“Cambiamenti climatici 2022: mitigazione dei cambiamenti climatici”
Quindi il passaggio a un’economia circolare, oltre a essere obbligatorio, porterà anche a uno sviluppo a livello innovativo e conseguentemente a una crescita economica: devono essere rivisti tutti i processi.
Le opportunità d’investimento in questa transizione riguarderanno:
- l’utilizzo di materiali riciclabili, rinnovabili e biodegradabili. Riducendo i costi nel lungo periodo;
- il recupero e il riciclo, quello che prima era uno scarto adesso diventa una risorsa;
- piattaforme di condivisione, si paga per l’utilizzo di un prodotto quando ci serve. Passando dal concetto di proprietà a quello di noleggio;
- riparare e aggiornare i prodotti esistenti;
- tecnologia a supporto della transizione all’economia circolare sia a livello di hardware che di software.
Di conseguenza possiamo sintetizzare l’economia circolare sulla base delle cosiddette tre “R”:
- Ridurre, produzione di beni e servizi utilizzando il meno possibile le risorse della natura;
- Riusare, non buttar via i prodotti e allungargli il ciclo di vita;
- Riciclare, corretta raccolta differenziata dei rifiuti per utilizzarli come nuove risorse.
Abbiamo creato economie non sostenibili solo a scopo di lucro, senza pensare a quanto sfruttiamo il pianeta, le sue risorse e alla conseguente distruzione.
Questa inversione è l’unica che permetterà la salvaguardia, dobbiamo farlo velocemente perché abbiamo perso sin troppo tempo.
Ognuno di noi inizi, con il proprio contributo, a modificare le proprie abitudini di consumo e utilizzo delle risorse che abbiamo a disposizione.
Le aziende devono convertirsi, per non rimanere fuori da questo processo economico.
Concludo con un quesito, sapete qual è l’unico essere vivente che uccide i propri simili, oltre a essere anche il più stupido? L’essere umano.
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Seguire l’esperienza può farti sbagliare di tanto in tanto. Ma a non seguirla saresti veramente un asino.
Jesse Livermore