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Le polizze Ramo Vita

Dopo aver analizzato i tipi di polizze che ci sono, analizziamo nel dettaglio quelle che appartengono al Ramo vita.
A loro volta queste polizze si suddividono:

  • ramo I: per la durata della vita;
  • ramo II: matrimoni e nascite;
  • ramo III: finanziarie collegate al valore di quote di un fondo oppure all’andamento di indici (le unit-linked o index-linked);
  • ramo IV: malattia e il rischio di non autosufficienza;
  • ramo V: a capitalizzazione (indipendenti dalla vita) prevedono il pagamento di un capitale alla scadenza;
  • ramo VI: gestione di fondi collettivi costituiti per il caso morte, il caso vita oppure disoccupazione o riduzione dell’attività lavorativa.

Le polizze Ramo vita, sono finalizzate alla copertura personale oppure degli eredi, al verificarsi di un evento, sia in caso vita o caso morte.
Quindi servono per coprire il caso morte, l’invalidità e la vecchiaia attraverso l’erogazione di un capitale (caso morte), di una rendita (fondo pensione) oppure di un indennizzo (caso morte, invalidità e vecchiaia).
Ci sono anche quelle miste (prevedono un capitale a scadenza sia caso vita, che caso morte dell’assicurato per gli eredi).

Adesso torniamo nel dettaglio ad evidenziare quali sono, quelle che ci servirebbero e quelle che non abbiamo ancora fatto.

  • Fondo pensione oppure i PIP (piani individuali pensionistici) per integrare la forma pensionistica che ci verrà erogata al momento della nostra uscita dal mondo del lavoro. Ricordiamoci che con le regole attuali, che riguardano solo la parte dei contributi che versiamo, i lavoratori che sono entrati nel mondo del lavoro dopo il 1992, ad oggi chi più chi meno, ha una differenza previdenziale che può arrivare anche al 50% dell’ultima retribuzione ottenuta. Valutiamo bene l’importanza di questa copertura per il nostro futuro.
  • TCM , temporanea caso morte per tutelare i familiari in caso dell’evento estremo. Effettuando un versamento annuale, in caso di premorienza viene liquidato il capitale che abbiamo stabilito al momento di sottoscrizione della polizza a favore dei beneficiari designati. Questa forma serve per tutelare i nostri cari nel caso in cui venga a mancare la principale fonte di reddito familiare.
  • LTC, long term care, copre le spese di gestione della vita quotidiana nel caso si verifichi la mancanza di autosufficienza dell’assicurato (muoversi, lavarsi e mangiare) specie in età avanzata, dove potrebbe essere utile per pagare una badante o una casa di cura o per avere la necessaria assistenza. Possono prevedere una rendita, un capitale, il rimborso delle spese di assistenza ricevute oppure un’assistenza diretta presso case di cura. Possono essere temporanee oppure a a vita intera. Questa polizza è utilizzata dalle persone senza un nucleo familiare che può accudirle in caso di bisogno oppure da chi non vuol gravare sui propri eredi nel caso si verifichino problemi di autosufficienza.
  • Polizze salute, prevedono un’indennità da infortunio, che possa generare anche invalidità permanente. Una diaria da ricovero ospedaliero per infortunio e malattia, sia per i single o per il nucleo familiare. Copertura relativa a interventi, visite o analisi mediche.
  • Index-Linked (finanziarie che seguono l’andamento di un indice di riferimento).
  • Unit-linked (finanziarie che seguono l’andamento di un fondo d’investimento sottostante)

Ricordiamo che una delle caratteristiche delle polizze vita (previdenziale e morte), riguarda la possibilità di designare eredi specifici.

Nel prossimo episodio analizzeremo nel dettaglio le polizze Ramo danni.

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Abbiamo un élite globale che toglie larghe quote di reddito e di patrimonio dall’economia reale, dal sistema bancario e dai ceti produttivi medi e medio-bassi.
Marco Della Luna

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