Facciamo il punto sulla situazione di Evergrande e del settore immobiliare cinese.
Lo scorso mese ha destato molta preoccupazione la situazione del colosso cinese Evergrande, del suo impatto sull’economia della Repubblica Popolare e l’eventuale contagio a livello nazionale e internazionale.
In questi giorni è tornato un po’ di nervosismo sul settore immobiliare cinese, per colpa di Kaisa Group.
La società è stata sospesa dalle quotazioni, insieme ad altre tre società del gruppo, per non aver rimborsato un prodotto di gestione patrimoniale rivolto a clientela wealth management, cioè clientela con alte disponibilità economiche.
Kaisa è una delle più grandi società, insieme ad Evergrande, ad avere emissioni di obbligazioni High Yield in Dollari.
Il titolo nell’ultima settimana è sceso del 13% e di circa il 70% dall’inizio dell’anno.
La società cinese, con sede a Shenzhen ha dichiarato che il pagamento non è stato effettuato per carenza di liquidità e per il declassamento a livello di rating.
Fitch, l’agenzia di rating, ha dichiarato che il debito, in scadenza da oggi a fine 2022, ammonterebbe a circa 3,2 miliardi di dollari.
Kaisa sta cercando compratori di due aree residenziali a Hong Kong e 18 attività a Shenzhen, un totale di 12,78 miliardi di dollari, per cercare di recuperare liquidità da destinare al pagamento delle prossime scadenze. Oltre 59 milioni di dollari in scadenza l’11 e il 12 novembre e 400 milioni il 7 dicembre.
Tutto questo riporta un po’ alla luce la crisi del settore immobiliare cinese, che è stato uno dei più importanti per la crescita in questi ultimi anni.
Adesso sta diventando un problema, che sta portando il governo cinese a effettuare riforme strutturali importanti per contrastare la forte crisi di liquidità e gli enormi debiti.
Ci sono anche altre aziende, sempre del settore immobiliare, in forte difficoltà e con grossi problemi di liquidità.
Però in tutto questo mi sono anche incuriosito, navigando sul web, e ho trovato articoli che parlavano di un possibile default (fallimento) di Kaisa Goup nel 2015.
Si, avete capito bene, nel 2015!
Sembra un articolo fotocopia della situazione attuale, si parla di impossibilità di rimborso delle obbligazioni, di forte crisi di liquidità e di ristrutturazione del debito, rallentamento dell’economia cinese e così via.
Personalmente credo che questo si ricolleghi sempre alle stesse considerazioni che facciamo in ottica d’investimento e di pianificazione finanziaria.
L’andamento finanziario e delle economie è sempre un qualcosa di ciclico.
Momenti di recessione e di crisi, anticipano sempre periodi di crescita. Periodi di forte sviluppo e di crescita, prima o poi si traducono in periodi di rallentamento e di crisi più o meno durature.
Che esista un problema sul settore immobiliare cinese è ormai certo e assodato. Quanto questo problema potrà influenzare l’economia della Repubblica Popolare e se ci sarà un effetto contagio anche su altri settori e al di fuori del paese, per capirlo ci vorrà un po’ più di tempo.
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Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne “Il Gattopardo”