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La crisi di Silicon Valley Bank

L’ultima parte della settimana è stata decisamente in tensione per i mercati azionari, con il crollo di Silvergate e Silicon Valley Bank.

Come prima cosa spieghiamo che tipologie di istituti di credito sono.

Silvergate, coinvolta nell’ambito cripto, e SVB Financial Group, specializzata nel finanziamento di startup della Silicon Valley.
Silicon Valley Bank a tutti gli effetti ha chiuso i battenti ed è fallita, rendendo necessario l’intervento del governo degli Stati Uniti.
Il fallimento è il più grande dalla crisi finanziaria del 2008 e riflette le recenti difficoltà del settore tecnologico, il secondo più grande della storia degli Stati Uniti, avvenuto in soli 48 ore.
Con oltre 6.000 dipendenti, era la banca più grande della Silicon Valley e la 16° in assoluto come dimensioni patrimoniali.
La banca era stata fondata nel 1983 a Santa Clara, in California, ed era cresciuta rapidamente diventando una delle principali banche della Silicon Valley.
Si era concentrata sui prestiti alle società tecnologiche e sui servizi bancari per i venture capitalist, i finanziamenti basati sulle entrate e le società di private equity che investono in tecnologie e biotecnologie.
Inoltre, ha offerto servizi di private banking per individui ad alto reddito nel suo mercato di origine, la Silicon Valley.
La banca ha sedi in 29 uffici negli Stati Uniti e in altri paesi come India, Regno Unito, Israele, Canada, Cina, Germania, Hong Kong, Irlanda, Danimarca e Svezia.
Fondata nel 1983 come Silicon Valley Bankshares, SVB è cresciuta negli anni ’90 grazie all’investimento in società come Cisco Systems e Bay Networks.
Nel 2008, ha ricevuto un investimento di 235 milioni di dollari dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti attraverso il programma TARP.
Nel 2021 gestiva circa la metà di tutti i fondi impiegati per finanziare le start-up.
SVB utilizzava il denaro depositato dai propri clienti e lo investiva in obbligazioni, una strategia comune tra le banche.
A fine 2022 contava 209 miliardi di dollari di asset e circa 175,4 miliardi di depositi.
Tuttavia, l’istituto è fallito dopo aver perso 1,8 miliardi di dollari sulla vendita di titoli finanziari e non essere riuscito a raccogliere fondi per far fronte ai prelievi dei propri clienti.
Il fallimento rappresenta il secondo più grande fallimento di una banca al dettaglio negli Stati Uniti dopo quello della Washington Mutual nel 2008.
Le autorità californiane hanno annunciato il fallimento e la Federal Deposit Insurance Corp si occuperà dell’assicurazione sui depositi fino a 250.000 $.

La banca era stata fortemente esposta su un unico settore, quello delle aziende tecnologiche della Silicon Valley, e non aveva investimenti diversificati in altri settori.
Questo fattore, insieme alla diminuzione dei flussi di nuovi depositi, al rialzo dei tassi d’interesse e alla perdita di fiducia dei clienti, ha provocato il fallimento della banca.
Questo crack evidenzia le preoccupazioni riguardo alle politiche aggressive, in merito al rialzo dei tassi d’interesse, da parte della Federal Reserve che potrebbero causare ripercussioni negative per le start-up e per gli investitori di venture capital che potrebbero faticare a raccogliere fondi e per un settore già in difficoltà.

Analizzando la situazione, il continuo rialzo dei tassi d’interesse sta mettendo a dura prova molti settori, specialmente quelli tecnologici e small cap. Le società maggiormente indebitate sono quelle più esposte a questi fattori.
L’obiettivo principale, in questo momento, è di placare le paure di un rischio sistemico.
Il settore tecnologico è quello che è salito maggiormente in quest’ultimo decennio, forse raggiungendo multipli spropositati.
Le aspettative di crescita e i relativi multipli, hanno portato molte aziende a indebitarsi fortemente in epoca di tassi a zero.
Adesso con l’impennata dell’inflazione e il conseguente rialzo dei tassi d’interesse, con business meno consolidati, sta creando molte difficoltà alle aziende di questo settore.

L’euforia è un po’ terminata e adesso dobbiamo valutare in modo più approfondito settori e società con business più chiari.
Basti analizzare, oltre a questo, gli ultimi crack nel mondo cripto.
Notizia delle ultime ore, Elon Musk potrebbe essere interessato ad acquisire Silicon Valley Bank. Vedremo quelli che saranno gli sviluppi.

Manteniamo comunque sempre la calma e analizziamo le notizie correttamente, prima di pensare a un contagio generale del sistema finanziario. Ragionare con la propria testa e non seguire la massa.
Pianifichiamo, non cerchiamo il guadagno facile, in poco tempo e perché va di moda.
Personalmente ritengo comunque che la strategia del rialzo tassi in maniera incondizionata per combattere l’inflazione, arrivati a questo punto, possa creare più danni che benefici.

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Devi accettare le perdite senza coinvolgimenti emozionali oppure cambia mestiere o hobby.
Victor Sperandeo

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