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La correlazione tra oro e petrolio

Nei momenti di volatilità dei mercati, in passato, abbiamo quasi sempre avuto un andamento proporzionale del petrolio e dell’oro.

Il petrolio è sempre salito nei momenti di crescita economica, si produce di più e quindi c’è più richiesta per la produzione di energia. Sale l’inflazione e per compensare ciò si acquistava l’oro, considerato il bene rifugio per eccellenza.

Analizziamo un po’ di dati statistici:

  • l’oro quota a 1.793$ l’oncia, negli ultimi 10 anni ha avuto un valore minimo di 1.049$ e un massimo di 2.067$;
  • il petrolio brent quota 85,83$ al barile, negli ultimi 10 anni ha avuto un prezzo minimo di 16$ (toccato nel periodo del lock down dovuto alla pandemia) e un massimo di 128,25$.

Ma durante le fasi di volatilità hanno avuto lo stesso andamento oppure si sono comportati in modo diametralmente opposto?

Guardando l’andamento degli ultimi 10 anni, sino al 2015 potremmo dire di sì poi, ad esclusione dei 60 giorni del lock down 2020 dove l’oro era risalito come protezione e il petrolio sceso perché non si produceva, l’andamento è stato abbastanza similare.

Questo fa capire anche di quanto siano cambiate le correlazioni degli asset e quanto,  negli ultimi anni, sia stato più importante e determinante l’atteggiamento delle Banche Centrali in tema di politica monetaria.

Oggi il prezzo del petrolio in forte rialzo, nell’ultimo anno, dimostra che ancora siamo lontani da una vera transizione energetica. Con una crescita economica, per produrre abbiamo bisogno di energia e per produrla siamo ancora troppo dipendenti dall’oro nero.

Il rialzo dell’inflazione dipende molto da questo, di contro non stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dell’oro come protezione.

Questa semplice analisi l’ho voluta fate per far per capire ulteriormente di quanto sia cambiato l’approccio nel mondo degli investimenti, ma soprattutto di quanto siano cambiate anche le correlazioni tra i vari asset.

Basti pensare in primis alla correlazione tra azioni e obbligazioni, con i tassi così bassi e in alcuni casi negativi, l’aumento della componente azionaria sarà sempre più alta all’interno dei portafogli.

Il rendimento certo che avevamo dalle obbligazioni è pian piano diminuito sino ai valori attuali e anche se parliamo di rialzo dei tassi d’interesse non raggiungeremo mai i valori di qualche anno fa.

Riprendendo il tema dell’oro e del petrolio, credo che questo ultimo rialzo dell’oro nero spero che spinga definitivamente all’abbandono dei combustibili fossili a favore delle energie rinnovabili.

L’oro forse non sarà più il “vero” bene rifugio per eccellenza.

Concludiamo l’episodio spiegando cos’è la correlazione.

E’ il rapporto tra il prezzo o il valore di due diversi strumenti finanziari, in un determinato periodo di tempo.

Può essere positiva o negativa, nel primo caso quando i due asset si muovono nella stessa direzione, nel secondo quando si muovono diametralmente all’opposto (cioè quando uno sale, l’altro scende o viceversa).

Il concetto più semplice da capire riguarda le obbligazioni, quando i tassi salgono il prezzo delle obbligazioni a tasso fisso scende, mentre sale quello di quelle a tasso variabile perché più interessanti. Viceversa quando i tassi scendono, le obbligazioni a tasso fisso salgono perché hanno una cedola d’interessi che rimane invariata.

Quindi i due tipi di obbligazioni sono correlate negativamente.

Tutto ciò ci aiuta nelle scelte d’investimento dei vari strumenti finanziari.

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George Soros

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