La Borsa valori è un mercato organizzato per disciplinare e controllare la compra-vendita dei valori mobiliari e dei cambi, cioè le divise estere.
Facilitando l’incontro tra domanda e offerta di capitali, per dare la possibilità ai risparmiatori di effettuare scelte d’investimento e alle aziende la possibilità di finanziarsi.
Semplificando il concetto, è il luogo dove le aziende cercando fondi per finanziare le loro attività di sviluppo tramite la loro quotazione e contrattazione.
Quando ho iniziato la mia attività lavorativa, nel 1986, c’erano “le grida” all’interno delle Borse valori.
Appunto, gli agenti di cambio gridavano e gesticolavano per concludere le proposte d’affari.
La campana segnava l’inizio e la fine delle sedute di Borsa.
Le contrattazioni avvenivano all’interno dei recinti (le corbeilles) per stabilire i prezzi ufficiali e a fine giornata il comitato degli agenti di cambio definiva il listino ufficiale, cioè il prezzo per il quale l’offerta aveva incontrato la domanda.
Al di fuori di questi recinti, c’erano gli spazi dove gli impiegati degli agenti ricevevano gli ordini per poi trasmetterli all’operatore al centro delle grida.
Questi ordini venivano ricevuti, all’inizio della nascita della Borsa essendo aperta al pubblico, dalle persone che si trovavano alle spalle degli impiegati, il cosiddetto “parco buoi”.
Con il passare del tempo gli impiegati ricevevano ordini telefonici direttamente dalle varie società, Commissionarie di Borsa, SIM o banche.
Io mi occupavo di passare le mie giornate dall’altro capo del telefono in contatto con l’agente che si trovava all’interno della Borsa.
Che tempi meravigliosi, fortemente adrenalinici e anche caotici.
Questo mercato però non era particolarmente efficiente, in quanto al di fuori degli orari di Borsa gli agenti continuavano le negoziazioni e questo comportava molta speculazione e poca trasparenza oltre a non permettere un riscontro in tempo reale delle quotazioni.
Quindi il 18 Aprile 1994 è stato l’ultimo giorno delle “grida”, con l’avvento e il perfezionamento di sistemi informatici e computerizzati che poi hanno portato alla Borsa telematica.
Passando dai luoghi fisici di contrattazione, i recinti, ai mercati telematici interconnessi in tutto il mondo virtuale delle reti informatiche.
Si è raggiunto un livello di efficienza e maggior trasparenza, ma si è andati anche verso la nascita di strumenti derivati e più speculativi che spesso creano forte volatilità sui mercati.
Nel prossimo episodio parleremo del modo di dire, non proprio corretto, “giocare in Borsa”.
Potete iscrivervi anche al mio canale Telegram: https://t.me/FinanzaAmichevole
Che cos’é rapinare una banca, in confronto al fondarla?
Bertolt Brecht, L’opera da tre soldi, 1928