Oggi esploreremo una delle figure più affascinanti e controverse della storia della finanza: Jesse Livermore, il cui nome è spesso associato ai grandi successi speculativi, ma anche a cadute che offrono lezioni importanti per chiunque si avvicini ai mercati finanziari.
Nato nel 1877 a Shrewsbury, Massachusetts, Jesse Lauriston Livermore iniziò la sua carriera finanziaria all’età di 14 anni in una casa di brokeraggio. Questo ruolo gli permise di osservare da vicino i movimenti del mercato e di sviluppare una profonda comprensione dei trend azionari. Con il tempo, utilizzò questa conoscenza per iniziare a fare trading per conto proprio.
Già all’età di 16 anni iniziò a investire il proprio denaro in borsa, tanto da portare 1000 dollari a sua madre che era preoccupata di quel “gioco d’azzardo”. Ma all’età di 20 anni, Jesse si trasferì a New York in un periodo ove le azioni stavano salendo.
Nella Grande Mela Livermore divenne famoso per la sua abilità nel speculare sui movimenti del mercato. Fece fortune enormi prevedendo correttamente il crollo del mercato nel 1907 e, successivamente, il crollo di Wall Street del 1929.
In quest’ultimo evento, si dice che abbia guadagnato oltre 100 milioni di dollari scommettendo contro il mercato quando tutti gli altri erano ottimisti.
Ma il successo non fu duraturo e i suoi guadagni furono spesso seguiti da perdite altrettanto enormi. La sua vita finanziaria fu un’altalena di grandi successi e tragici fallimenti, culminati nel suicidio nel 1940, dopo aver perso nuovamente la maggior parte del suo patrimonio.
Ma cosa portò alla sua rovina, nonostante i successi iniziali? Gli errori di Livermore sono emblematici per chiunque desideri fare trading o investire nei mercati. Vediamo i principali:
- Overtrading e l’uso eccessivo della leva finanziaria: Livermore spesso utilizzava la leva per amplificare i guadagni, ma questo significava anche che le sue perdite potevano crescere in modo esponenziale. Durante i suoi periodi di maggiore euforia, rischiava troppo e in modo sproporzionato rispetto al suo capitale.
- Emotività e mancanza di controllo: Livermore era noto per prendere decisioni emotive nei momenti di stress, cosa che lo portò a compiere errori fatali. Nonostante le sue rigide regole di trading che si era imposto, spesso non riusciva a mantenere il controllo delle proprie emozioni durante i periodi di mercato turbolento.
- Mancanza di diversificazione: la sua strategia era estremamente concentrata sulla speculazione in pochi settori o titoli. Quando i suoi investimenti andavano male, il suo patrimonio intero ne risentiva in modo devastante.
- Speculazione vs Investimento: uno degli errori fondamentali di Livermore fu di confondere la speculazione con l’investimento. Mentre quest’ultimo si basa su una visione di lungo termine e su fondamentali solidi, la speculazione è più legata a scommesse a breve termine.
Livermore era uno speculatore puro e, alla lunga, la mancanza di una strategia di investimento più stabile lo portò al fallimento.
La storia di Jesse Livermore ci insegna molte cose, ma forse la lezione più importante è questa: investire e speculare sono due attività profondamente diverse. Oltre a ciò:
- L’importanza della disciplina: anche se Livermore aveva regole rigorose, alla fine cedette spesso all’emotività. Come investitori, dobbiamo imparare a essere disciplinati, seguire un piano e non farci influenzare dal “rumore” del mercato.
- Diversificazione: come detto in precedenza, Livermore concentrava il suo capitale su pochi titoli, esponendosi a rischi enormi. La diversificazione è una delle chiavi per proteggere il proprio capitale a lungo termine.
- Investimento a lungo termine vs Speculazione a breve termine: Livermore era un maestro della speculazione, ma questa non è una strategia sostenibile per la maggior parte delle persone. Investire significa pensare al lungo termine, basandosi su fondamentali solidi e su un piano di crescita sostenibile.
- Gestione del rischio: La gestione del rischio è fondamentale in qualsiasi tipo di investimento. Non importa quanto siano promettenti le opportunità, non bisogna mai rischiare una parte significativa del proprio patrimonio su una singola scommessa.
La storia di Jesse Livermore è una storia di grandi successi e di altrettanto grandi fallimenti. Ma è anche una lezione importante su cosa significa veramente investire. Se c’è una cosa che possiamo imparare dal suo percorso è che la speculazione può portare guadagni a breve termine, ma senza disciplina, diversificazione e una visione a lungo termine, i rischi possono essere devastanti.
Se volete evitare gli errori di Jesse Livermore, ricordatevi: non si tratta di inseguire il denaro facile, ma di costruire una strategia solida, che guardi al futuro e non si faccia abbattere dalle emozioni del presente.
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La citazione di oggi è la seguente:
Una perdita non mi preoccupa mai dopo che l’ho subita. La dimentico in una notte. Ma l’avere torto – il non accettare una perdita – ecco ciò che danneggia la tasca e l’anima.
Jesse Livermore