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Il TFR – Trattamento di Fine Rapporto

In un momento dove dobbiamo analizzare e rivedere tutte quelli che sono i nostri stili di vita, a livello personale e professionale, torniamo sull’argomento della previdenza complementare e analizziamo la gestione del TFR. Meglio lasciarlo in azienda oppure farlo confluire all’interno di un fondo pensione?

Partiamo con spiegare cos’è il TFR.

Il Trattamento di Fine Rapporto è un accantonamento di una parte dello stipendio, di un lavoratore dipendente, che verrà erogato nel momento in cui il lavoratore lascia l’azienda o andrà in pensione.

Con il cambiamento avvenuto nel sistema pensionistico, da retributivo (in base agli ultimi anni di stipendio ottenuto) a contributivo (in base ai reali contributi versati dal lavoratore), si è aperto il mondo della previdenza complementare.
La previdenza che ognuno di noi, sia lavoratori dipendenti che autonomi, dovrebbe attivare per compensare quella che è la differenza tra il reddito percepito durante la vita lavorativa e quello che avrò una volta che andrò in pensione.

Di conseguenza per i lavoratori dipendenti si è aperta la possibilità di lasciare il TFR in azienda oppure farlo confluire all’interno di un fondo pensione.

Cosa varia tra le due scelte? Analizziamo le differenze:

  • Lasciandolo in azienda a tassazione è più alta, per quanto riguarda la prestazione a scadenza.
  • Per quanto riguarda il tasso di crescita, in azienda è fisso mentre in un fondo pensione varia a seconda dell’opzione scelta come investimento. Le scelte sono maggiori ma l’andamento soggetto all’andamento dei mercati.
  • In azienda non posso effettuare versamenti aggiuntivi, sul fondo invece sì.
  • Alla scadenza il TFR lasciato in azienda viene erogato in un’unica soluzione, all’interno del fondo pensione posso decidere tra 50% rendita e 50% capitale oppure anche totalmente come rendita.
  • Se decidiamo di lasciare il TFR in azienda possiamo ritirarlo dopo 8 anni di anzianità, per un massimo del 70% maturato, per acquisto o ristrutturazione della prima casa per se stessi o per i figli, per spese sanitarie di una certa rilevanza. Opzioni che possono essere valutate anche se facciamo confluire il TFR all’interno di un fondo pensione.

Per quanto riguarda le caratteristiche dei fondi pensione vi rimando alla puntata del 19 maggio 2019.

Ognuno di noi può valutare quale soluzione può essere più conveniente, tra lasciare il TFR in azienda oppure confluirlo all’interno di un fondo pensione.
Personalmente, come ho detto in altre circostanze, che sia fondamentale attivare una forma di previdenza complementare e che questi accantonamenti siano finalizzati per compensare la differenza tra l’ultimo stipendio che percepiremo prima di andare in pensione e l’importo della pensione stessa.
Indipendentemente che riguardi un lavoratore dipendente, per la gestione del TFR, oppure un lavoratore autonomo.

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Cos’è, in ultima analisi, il mercato borsistico se non una gigantesca arena dove si scontrano, in una infinita e continua battaglia, diverse visioni del futuro?
Stefano Fanton

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