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Quante volte abbiamo sentito parlare dei paradisi fiscali, ma cosa sono e quali sono?

Partiamo dalla spiegazione dell’espressione “paradiso fiscale”.

Per paradiso fiscale si intende uno Stato oppure un territorio dove l’importo che riguarda la fiscalità sui redditi, è decisamente basso oppure nullo.

Di conseguenza questi luoghi attraggono persone o sedi di aziende per consentire loro un risparmio importante in termini di tasse.

All’interno di questi “paradisi” trovano la loro collocazione società “offshore”, del settore finanziario, specialmente quelle che riguardano i fondi speculativi oppure gli Hedge Funds.

Quindi questi paesi si prestano molto per quelle attività che riguardano il riciclaggio di denaro oppure occultare patrimoni per evadere il fisco.

I paesi che facilitano questo tipo di operazioni, agevolando il regime fiscale, rientrano in una così detta black list.

I paesi che sono in questa lista nera, non permettono lo scambio d’informazioni a livello fiscale e di conseguenza non è possibile risalire a quelli che sono i titolari dei rapporti oppure quelle che sono le notizie inerenti le transazioni.

Ogni paese ha una sua lista nera, per quanto riguarda l’Italia i paesi in questa lista avendo una fiscalità privilegiata sono:

Alderney, Andorra, Antigua e Barbuda, Antille Olandesi, Aruba, Bahama, Bahrein, Barbados, Belize, Bermuda, Brunei, Costa Rica, Dominica, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Filippine, Gibilterra, Gibuti, Grenada, Guernsey, Hong Kong, Isola di Man, Isole Cayman, Isola Cook, Isole Marshall, Isole Vergini Britanniche, Jersey, Libano, Liberia, Liechtenstein, Macao         Malaysia, Maldive, Mauritius, Monserrat, Nauru, Niue, Oman, Panama, Polinesia Francese, Principato di Monaco, Sark, Seicelle, Singapore, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Svizzera, Taiwan, Tonga, Turks e Caicos, Tuvalu, Uruguay, Vanuatu Samoa.

Di conseguenza le persone oppure le società (che spesso risultano semplicemente fittizie) residenti in questi paesi, presentano poca chiarezza e accendono il campanello dall’allarme all’Agenzia delle Entrate.

In questi “paradisi” circolano operazioni che ammontano a decine di migliaia di miliardi di dollari.

Per quanto riguarda l’Unione Europea oltre a quella che è la disciplina dei paesi che sono all’interno della Black List, ha instaurato un ulteriore lista dei Paesi non collaborativi.

Analizzando la trasparenza fiscale e quella che è l’aliquota per le società, da quest’analisi emergono le seguenti giurisdizioni:

Samoa Americane, Guam, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini USA, Barbados, Emirati Arabi Uniti, Isole Marshall, Aruba, Belize, Bermuda, Figi, Oman, Vanuatu, Dominica.

Esistono anche i paesi presenti in una White List, cioè quei paesi che collaborano nello scambio di informazioni e che quindi hanno regimi fiscali per così dire “trasparenti”.

Questi paesi sono:

Albania, Argentina, Aruba, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Cipro, Colombia, Corea, Croazia, Curacao, Danimarca, Estonia, Federazione Russa, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gibilterra, Grecia, Groenlandia, India, Indonesia, Irlanda, Islanda,   Isola Faroe,

Israele, Kuwait, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malesia, Malta, Mauritius, Messico, Monaco, Montserrat, Niue, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Cina (Rep. Popolare), Repubblica Slovacca, Romania, San Marino, Samoa, Seychelles, Singapore, Sint Maarten, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Svizzera, Svezia, Ungheria.

Riepilogando, per l’Unione Europea se un paese è inserito nella black list non potrà ricevere aiuti dalla stessa unione. Oltre a inasprire i controlli e tassando le transazioni da e verso quegli Stati.

Questi controllo saranno sempre più stringenti per poter limitare il più possibile le operazioni irregolari e poco trasparenti. Come lotta contro l’evasione fiscale.

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Pensavo che, se mi fossi reincarnato, avrei voluto tornare come Presidente o Papa. Ora invece vorrei tornare come mercato delle obbligazioni: si può far paura a tutti.
James Carville

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