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Oggi parleremo dei certicates. Sono strumenti finanziari derivati emessi da un intermediario, che decide di prendere posizione su un’azione, un indice azionario, una materia prima oppure un tasso d’interesse.
Possono replicare passivamente il sottostante, oppure avere una struttura che può prevedere l’erogazione di cedole ed anche il rimborso anticipato al verificarsi di determinate condizioni.

Ci sono fondamentalmente quattro categorie che suddividono la tipologia dei certicates:

  1. A Benchmark – una replica del sottostante esponendosi al rischio dello stesso. Il capitale non è protetto.
  2. Con bonus –  alla scadenza il sottoscrittore riceve, oltre al capitale investito, un bonus se il sottostante non raggiunge un livello di barriera. Oltre il quale invece partecipa all’andamento negativo.
  3. Equity protection – possono proteggere in parte o totalmente il capitale da eventuali ribassi e in modo parziale partecipare al rialzo del sottostante. Adatti per chi si aspetta un rialzo e con una bassa propensione al rischio.
  4. A leva – questa tipologia permette di amplificare l’esposizione in caso di andamento positivo, ma nello stesso tempo anche le perdite in caso di andamento contrario.

Per quanto riguarda le varianti ce ne sono alcune strutturate in modo semplice, altre più complesse.
Elenchiamo le principali:

  • Asian – viene ottenuto il valore finale del sottostante, considerando la media delle rilevazioni mensili.
  • Autocallable – se si verificano determinate condizioni, si ottiene il pagamento di un premio e il rimborso anticipato del capitale.
  • Cap – nella struttura del certificates è previsto un tetto massimo, Cap, come limite di partecipazione al rialzo del sottostante.
  • Coupon – al verificarsi di determinate condizioni, si ottiene un premio aggiuntivo ad alcune scadenze prefissate.
  • Short – con questa struttura si partecipa al ribasso del sottostante.
  • Standard – strutturato in modo semplice, per esempio quelli a benchmark.

I certificates permettono:

  • Di effettuare investimenti anche con importi non elevati, diminuendo il rischio e un’ottima diversificazione. Avendo la possibilità di investire in sottostanti ai quali sarebbe difficile accedere tramite investimenti tradizionali.
  •  Di essere negoziati come un semplice titolo azionario, essendo quotati direttamente su Borsa Italiana.

Cosa dobbiamo tenere ben presente quando li sottoscriviamo oppure acquistiamo?

Soprattutto il rischio dell’emittente che li ha emessi e di conseguenza la liquidabilità dello stesso, quindi è bene acquistare prodotti che sono quotati sul mercato regolamento da emittenti di provata solidità.

E’ un’interessante strumento per quanto riguarda la diversificazione del portafoglio, nella giusta percentuale all’interno dello stesso, ed essendo comunque complessi dobbiamo sempre essere a conoscenza della struttura di come è costruito.

Per quanto riguarda i redditi derivanti da questo investimento, rientrando nei cosiddetti redditi diversi, è possibile quindi compensare le plusvalenze e le minusvalenze. Argomento che affronteremo nel prossimo episodio.

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Il vero obiettivo per ogni investitore a lungo termine deve essere la massimizzazione del rendimento netto.
John Templeton

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