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Nello scorso episodio abbiamo di Xiaomi e dello sviluppo di una vettura elettrica, oggi parleremo di Hyundai e quello che è lo sviluppo di autovetture alimentate a idrogeno.

La maggior parte dei costruttori e nuovi attori, si stanno indirizzando sulla costruzione di vetture elettriche, Hyundai ha comunicato che intende sviluppare ulteriormente le vetture a idrogeno, il costruttore sud coreano produce già vetture alimentate con questo combustibile, e che entro il 2035 non produrrà più vetture termiche a favore di questa tecnologia molto più  sostenibile per l’ambiente.

Partiamo con spiegare cos’è l’idrogeno, è un gas estratto dal carbone o dal gas naturale attraverso un processo di ricomposizione del metano e di idrocarburi.

Questi processi producono anidride carbonica e sono molto costosi, per questi motivi sino ad oggi non è stato molto sviluppato.

I tipi di idrogeno sono 4:

  • Marrone e grigio, ricavato dal carbone o gas naturale. Pro (costi di estrazione più bassi), Contro (molto inquinante da produrre, non sostenibile);
  • Blu, simile al precedente come estrazione, vantaggi dal punto di vista dello stoccaggio. Pro (maggior sostenibilità ambientale), Contro (maggiori costi di produzione);
  • Verde, ricavato dall’elettrolisi dell’acqua. Pro (forte sostenibilità ambientale, se prodotto da fonti rinnovabili), Contro (complessità nella tecnica di produzione).

Riassumendo, l’idrogeno è una fonte molto presente ma la difficolta nella produzione, sotto l’aspetto inquinante, e la complessità e i costi elevati ne hanno bloccato il vero sviluppo.

Tornando all’argomento relativo a Hyundai, con uno sviluppo improntato alla riduzione dei costi di produzione e come viene ricavato, la parte relativa alla sostenibilità dell’idrogeno diventa fondamentale.

Hyundai ha presentato quello che è il loro progetto chiamato “Visione dell’idrogeno 2040”, cioè l’obiettivo di equiparare i costi dei mezzi a idrogeno a quelli elettrici e arrivare a quella data con i costi inferiori per quanto riguarda i mezzi alimentati a idrogeno.

Dimezzando i costi, con meno ingombro, più potenza e con un kilometraggio maggiore, a livello di durata. Una previsione di 500.000 km, come lunghezza di vita dei propulsori.

Tutto questo per analizzare quelli che sono i cambiamenti e quelli che sono i costruttori di vetture che stanno cercando di indirizzare i loro sviluppi su motori alimentati da energia “pulita”, per queste tecnologie si dovrà aspettare ancora diversi anni.

Comunque sia, parliamo sempre di business e chi riuscirà per primo ad arrivare ai futuri cambiamenti avrà dei benefici economici.

La domanda però che ci poniamo è questa:

Ma tutta questa corsa alla sostenibilità e alle energie alternative, con tutto quello che comporta a livello di costi, sarà veramente il futuro oppure solo una ricerca di aumentare i profitti degli attori in questione?

Questa in parte è una provocazione, da parte mia, basti pensare a Toyota che è contraria all’elettrico puro avendo già da molti anni sviluppato un sistema ibrido.

Quindi anche questi processi fanno parte dei cambiamenti che ci aspetteranno, io penso però che il primo cambiamento deve farlo ognuno di noi.

Per quanto riguarda le abitudini di vita, come ci comportiamo, come consumiamo e quello che dobbiamo fare per rendere sostenibile e cercare di salvare il nostro pianeta per le future generazioni.

Non dobbiamo provarci, dobbiamo farlo.

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William Gann

Foto di akitada31 da Pixabay

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