In considerazione del periodo spieghiamo cosa sono i cigni neri e le loro conseguenze quando si avverano.
Il cigno nero è un evento raro e non previsto, che può generare conseguenze catastrofiche, è una metafora che si usa in finanza al verificarsi di quanto detto precedentemente.
Nassim Nicholas Taleb è il filosofo e saggista libanese, esperto di matematica finanziaria, che ha sviluppato questa teoria.
Che si basa sullo studio di eventi rari, difficili da prevedere, che vanno al di là di qualsiasi analisi storica, finanziaria o tecnologica e che proprio per questo sia quasi impossibile calcolare la probabilità questi si verifichino. Oltre agli effetti psicologici che questi eventi hanno sulle persone essendo inaspettati, di grande portata e con notevoli conseguenze.
Il cigno nero, non può essere previsto ed è raro e inaspettato. Le conseguenze sono importanti, possono essere sia positive che negative.
Però spesso viene preso come riferimento quando ci sono eventi negativi non previsti, come lo è in questo momento il Covid-19.
Quindi questa teoria serve per spiegare quanto sia forte l’impatto di questi eventi, rari, rispetto a quelle che possono le previsioni per poterli anticipare.
Per come viene spiegata la teoria, da Taleb, per poter affrontare al meglio un cigno nero dobbiamo cambiare quello che è il nostro modo di pensare. Imparando a conviverci e modificare i nostri atteggiamenti in base a quanto possa impattare l’evento sul nostro modo di vivere.
Nella storia, non solo quella finanziaria, ci sono stati molti cigni neri che hanno stravolto epoche oppure modi di vivere.
Noi cerchiamo di ricordare quali sono stati quelli del settore finanziario che hanno portato conseguenze importanti.
Partiamo dai primi anni’70, con la crisi della IOS (Investors Overseas Service) società di vendita di fondi comuni d’investimento e servizi finanziari porta a porta. Dopo la forte ascesa a metà degli anni ’60, il crollo che portò forti ripercussioni e al dissesto di alcune banche americane e europee.
Per rimanere negli anni’70, la crisi del petrolio, con il taglio alla produzione da parte dei paesi arabi con il conseguente crollo dei listini azionari di tutto il mondo.
Negli anni’80 il giovedì nero della borsa italiana, 29 Maggio 1986. La bolla dei fondi comuni d’investimento che costretti ad investire solo sul nostro mercato, avendo le autorità vietato gli investimenti su borse estere, gonfiando le quotazioni dei titoli sul nostro listino.
L’anno successivo il famoso lunedì nero di Wall Strett, 19 Ottobre 1987. In un solo giorno il listino americano per il 23%, affossando tutte le borse mondiali. Anche in questo caso le quotazioni erano arrivate a livelli che non corrispondevano al reale valore aziende.
Arriviamo al nuovo millennio, 11 Settembre 2001. L’attentato alle torri gemelle a New York fa scendere i listini, toccando i minimi nella primavera del 2002. Consideriamo che venivamo dal periodo della bolla internet e quindi una fase di eccesso di euforia.
L’ultimo Cigno nero, in negativo, è considerato il fallimento della Lehman Brothers, 15 Settembre 2008 di conseguenza alla crisi innescata dei mutui subprime. Venivano concessi mutui anche a persone non in grado di rimborsarli, gonfiando il settore immobiliare e mettendo in crisi il settore finanziario. Iniziando un periodo di forte recessione mondiale.
L’ultimo, credo si possa considerare il Coronavirus, che stiamo vivendo in questo periodo.
Come detto ho voluto spiegare il significo della teoria dei cigni neri e riepilogare quelli che sono stati a livello negativo.
I cigni neri ci sono anche in positivo e forse i prossimi saranno proprio così, non dimentichiamolo.
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Tutti possiedono le capacità mentali necessarie per far soldi di Borsa. Ma non tutti hanno voglia e fegato a sufficienza. Se avete la tendenza a vendere tutto in preda al panico, fareste meglio a evitare del tutto azioni e fondi d’investimento.
Peter Lynch