Lo scorso anno il tema del Salone del Risparmio è stato quello legato agli investimenti sostenibili e responsabili. A che punto siamo arrivati? Gli investitori quanto ne sono a conoscenza?
Il mondo sta cambiando a una velocità impressionante sui temi legati all’ambiente, alle risorse alternative e anche ai processi di eticità e sostenibilità da parte delle aziende, non possiamo più permetterci uno sfruttamento così estremo del nostro pianeta. Ogni anno, nei primi 7-8 mesi, consumiamo le risorse che la natura ci offre. Continuando così si arriverà presto un punto di non ritorno.
Le aziende devono assolutamente trovare un equilibrio tra la produzione e lo sfruttamento delle risorse. Proprio per questo motivo ci stiamo avviando in una direzione precisa.
I clienti che si sono approcciati a questi temi hanno potuto verificare negli ultimi anni che investire secondo tale principio, oltre a seguire un processo etico, produce un maggior interesse sull’investimento.
Al Salone del Risparmio quest’anno si sono svolte varie conferenze interessanti, ma quella che mi ha colpito maggiormente è stata “TRANSIZIONE ENERGETICA: LA REALTÀ OLTRE LA PERCEZIONE. I tempi del cambiamento e le scelte degli investitori”, con Federico Rampini (saggista, editorialista e corrispondente dagli Stati Uniti de La Repubblica) e Mark C. Lewis (Global Head of Sustainability Research BNP PARIBAS ASSET MANAGEMENT).
Il giornalista italiano ha fatto un’analisi schietta e diretta su quelle che sono state e che saranno le ripercussioni di una politica economica aggressiva, non tenendo conto della salvaguardia dell’ambiente e dello sfruttamento eccessivo delle risorse. L’economia dovrà trainare la transizione energetica seguendo l’obiettivo della decarbonizzazione, anche se in questo momento si scontra con la scarsa elasticità sul piano politico e sociale.
Per fortuna l’industria privata, con una visione più lungimirante, viaggia a una velocità differente. L’analista finanziario del nostro gruppo, specializzato sui mercati dell’energia e dell’ambiente, ci ha fornito un quadro ben preciso sugli sviluppi nell’ambito dei cambiamenti climatici e della transizione energetica. Oltre alle implicazioni dei processi decisionali d’investimento attuale e futuro da parte delle aziende.
C’è ancora molto da fare per incrementare la conoscenza dello sviluppo sostenibile, ma la strada è tracciata e le persone sono sempre più sensibili. Creare eventi mirati su questi temi è la finalità primaria di chi svolge la nostra professione.
L’educazione finanziaria passa pure da questi argomenti, dobbiamo essere sempre più vicini a chi investe per guidarli nelle scelte migliori anche su questi temi che riguardano il nostro futuro.
Le nuove generazioni stanno crescendo con un approccio diverso per quello che riguarda il consumo, sono più “green”. Ognuno deve fare la sua parte e anche il cambiamento di mentalità da parte delle persone gioca un ruolo fondamentale. Questo porterà benefici che riguardano sia l’aspetto etico e solidale che la componente del ritorno sugli investimenti.
Dobbiamo accelerare la transizione energetica, finanzia le energie rinnovabili e l’economia circolare, mentre sono stati eliminati i finanziamenti verso i settori che riteniamo meno sostenibili ai fini dello sviluppo. Allo stesso tempo siamo impegnati, a partire dal nostro interno, nel favorire l’educazione finanziaria, ma anche l’integrazione finanziaria di chi ha meno possibilità, il riconoscimento dei diritti umani e delle minoranze, favorendo politiche di inclusione e tutela delle diversità di genere, che rappresentano una grande ricchezza.
Per un mondo che cambia, in primis dobbiamo cambiare noi.