Cerca
Close this search box.

L’educazione finanziaria in Italia

Il progetto “La finanza amichevole”, è nato per migliorare l’educazione finanziaria e per rendere i concetti ostici della finanza il più possibile alla portata di tutti.

Il tema dell’educazione finanziaria, in Italia, è molto importante soprattutto perché secondo gli studi e le analisi siamo abbastanza indietro rispetto a molti altri paesi dell’Unione Europea.

Perché dobbiamo migliorare molto su questo tema e perché è così importante?

Avere consapevolezza delle proprie scelte finanziarie, aiuta nelle decisioni personali e familiari in base al proprio reddito. Per utilizzarlo al meglio e prevenire gli eventuali imprevisti.

Non essere informati o coscienti, porta all’errore con gravi conseguenze nel bilancio familiare.

Per fare l’esempio più semplice, siamo in un mondo dove tutto viene finanziato e questo ha portato, in molti casi, a spendere più di quello che si guadagna.

Siamo tra i 38 paesi aderenti all’OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, nelle ultime posizioni come cultura finanziaria.

“Potere d’acquisto”, “diversificazione del rischio”, termini che secondo ricerche di Banca d’Italia non sono proprio alla portata di tutti.
Questo ritardo dipende dall’età e dall’istruzione, sempre secondo una ricerca di Banca il picco dell’alfabetizzazione finanziaria si raggiunge intorno ai 40 anni per poi calare. Con le carenze maggiori tra i giovanissimi e gli oltre 50.

Per quanto riguarda i giovani, scontano la mancanza di pianificazione del lungo periodo, per gli oltre 50 l’età.
Consideriamo il 20% della popolazione italiana ha più di 65 anni e ci ha fatto rimanere ancorati a retaggi storici di troppo assistenzialismo statale.
Questo lo abbiamo, purtroppo, trasferito ai giovani.

Altro fattore che incide per i giovani, è il livello di istruzione. Dai dati Istat i laureati sono sotto il 20% della popolazione, rispetto al 33% della media europea.

In Italia incide anche la parte geografica, più marcata al sud e tra le donne. Quest’ultime maggiormente colpite causa la difficoltà nel trovare lavoro rispetto agli uomini.
Purtroppo è vero e su questo aspetto le nostre istituzioni dovranno lavorare ancora molto per migliorare questo aspetto di disparità. Non va bene.

Tra l’altro questa pandemia, ha ulteriormente evidenziato queste problematiche nel nostro paese.
Come detto, la non conoscenza e la non pianificazione ha ulteriormente peggiorato la situazione di alcuni nuclei familiari che si sono trovato in difficoltà (perdita del lavoro, attività che hanno avuto un brusco calo del fatturato).
Un’emergenza che ha colto di sorpresa chiunque, ma che può essere superata avendo valutato l’imprevisto.

Spesso diamo troppe cose per scontate, ma non valutiamo come ci possiamo difendere dall’imponderabile e dall’inimmaginabile.
Ho estremizzato un po’ il concetto.

Però dobbiamo migliorare ancora molto la nostra formazione sull’educazione finanziaria.

Noi addetti ai lavori dobbiamo essere di aiuto costante, le persone devono capire che è fondamentale approcciarsi in maniera diversa alla finanza.

Come i politici dovrebbe parlare meno politichese, in finanza si dovrebbe essere più comprensibili e meno tecnici.

Con “La finanza amichevole” è quello che sto cercando di fare. Sono a vostra disposizione.

Per chi vuole acquistare il libro, il cui ricavato andrà totalmente a favore dell’associazione Dravet Italia:
https://www.amazon.it/finanza-amichevole-Semplificare-concetto-renderlo/dp/B08DSSZHS9/

Potete iscrivervi anche al mio canale Telegramhttps://t.me/FinanzaAmichevole

Gli indici di Wall Street hanno correttamente previsto nove tra le ultime cinque recessioni.
Paul Samuelson

Altri approfondimenti