Dopo quello che è accaduto nel corso della settimana scorsa, quando il contratto del future sul WTI è arrivato ad un valore negativo, cerchiamo di spiegare la differenza tra i due contratti del petrolio.
Soprattutto far chiarezza sul fatto che il prezzo in negativo si riferiva ai contratti che scadevano nel mese di maggio.
Iniziamo con dire che il Brent e il WTI sono due tipi di petrolio diversi in base alla loro composizione e da dove vengono estratti.
Il Brent è quello più scambiato, anche se è qualitativamente migliore il WTI. Nonostante ciò è quello con il prezzo più basso, perché gli Stati Uniti usando metodi di estrazione meno convenzionali hanno aumentato l’offerta, facendo scendere il prezzo.
Gli Stati Uniti in questo modo sono diventati anche esportatori, come la Russia e l’Arabia Saudita.
Adesso spieghiamo quanto accaduto sulle quotazioni del prezzo del future con scadenza maggio, quanto è stato raggiunto il prezzo di -37,63 USD al barile.
Facendo perdere il 300% al prezzo del future sul WTI in una sola giornata.
I venditori pagavano per farsi acquistare i contratti in scadenza, un paradosso. Per liberarsi delle quantità in eccesso, data la mancanza di domanda dovuta alla crisi innescata dal Covid-19.
Questo perché i compratori, se avessero mantenuto i contratti, non avrebbero avuto lo spazio per lo stoccaggio avendo già petrolio in eccesso, come detto per mancanza di domanda.
Quindi chi aveva acquistato questi contratti aspettandosi un rialzo, hanno dovuto praticamente pagare i compratori perché non avrebbero avuto lo spazio dove mettere i barili derivanti da questi contratti, per rendere semplice il concetto.
Fino a che non riusciremo a vedere una stabilizzazione del problema del virus, che sta condizionando fortemente tutte le economie mondiali, molto probabilmente continuerà la forte oscillazione del prezzo del petrolio.
Verrà in parte mitigata riducendo la produzione, perché a questi valori molte aziende del settore oil sono in crisi perché i costi di estrazione sono superiori al prezzo di realizzo sul mercato.
Era giusto comunque effettuare chiarezza su quanto accaduto, perché le notizie trasmesse in molto TG oppure testate giornalistiche non erano state abbastanza chiare, per non dire per niente, su quello che era stato il motivo di questo crollo e a cosa si riferiva.
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Chiedetevi se per voi è necessario vendere, ma se così non è, non guardate le quotazioni. Anche questa crisi passerà.
Enrico Trevisan