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La crisi di Evergrande

Nelle ultime settimane si sono accentuate le preoccupazioni per le notizie riguardanti la crisi del colosso cinese del settore immobiliare, Evergrande.

Questa società è la più grande nel settore immobiliare e nelle costruzioni , oltre ad essere diventata anche la società maggiormente indebitata al mondo. Debiti superiori ai 300 miliardi di Dollari USA.

Partiamo con spiegare che società è Evergrande, è la seconda società per vendite immobiliari in Cina. Si trova al 122mo posto tra le 500 società al mondo nella classifica redatta dalla rivista Forbes ogni anno.

La crisi di liquidità di quest’azienda è dovuta al forte sviluppo nel settore immobiliare in Cina, favorito dalla quasi esenzione a livello fiscale. Queste società non hanno pagato tasse e hanno costruito, ma gli immobili non sono stati venduti per un eccesso di domanda rispetto all’offerta.

Portando ad una forte svalutazione del prezzo delle case.

Non scordiamocelo mai, senza domanda non c’è futuro in qualsiasi settore.

La domanda sorge spontanea, perché questa crisi è dovuta alla mancanza della domanda? Perché in Cina non c’è crescita demografica sufficiente per soddisfare tutta questa offerta.

Sembra un paradosso analizzando i numeri della popolazione della Repubblica Popolare, ma è così.

Anche in Europa, in special modo in Italia c’è più offerta che domanda ma per immobili che provengono molto spesso da eredità.

Adesso Evergrande si trova nella situazione di non essere in grado di pagare le cedole delle obbligazioni in scadenza il prossimo 23 settembre, per 83 milioni di Dollari, e le cedole in scadenza il 29 settembre per altri 47 milioni. Superati i 30 giorni, se ciò non avvenisse si andrebbe incontro all’insolvenza. A meno che non si vada incontro alla rinegoziazione del debito.

Oltre al settore immobiliare il gruppo ha attività nei settori:

  • acque minerali;
  • pannelli solari;
  • media, tv;
  • allevamenti;
  • industria agro-alimentare;
  • Sport, era la società interessata all’acquisto del Milan;
  • Automobile, sviluppo veicoli elettrici;
  • Viaggi;
  • Salute;
  • Finanza;
  • Beni di largo consumo;
  • Intrattenimento culturale.

Chi dice che sia “troppo grande per fallire” e che ci sarà un intervento dello Stato, chi si aspetta un secondo effetto “Lehman Brothers” con contraccolpi sul mercato cinese e conseguentemente sugli altri mercati mondiali (panic selling) oppure avere la capacità di salvarsi con le proprie forze ristrutturando il debito e vendere società del gruppo per creare liquidità.

Per la Cina si tratterebbe, eventualmente, del più grosso fallimento di una società

La banca cinese nell’ultima settimana ha immesso sul mercato più di 90 miliardi di Dollari, per dare stabilità al mercato.

In un modo o nell’altro quasi certamente ci saranno ripercussioni sui possessori di obbligazioni e azioni, quest’ultime negli ultimi 6 mesi hanno perso più dell’80% del proprio valore.

La strada che maggiormente ci auspichiamo è quella della ristrutturazione del debito, nelle prossime settimane si potrà sapere quello che sarà il futuro di questa società e anche quelle che saranno le relative ripercussioni sui risparmiatori e sui mercati.

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Non è importante se hai ragione o torto, ma quanti soldi guadagni quando hai ragione o hai torto…
George Soros

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