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Il crac Evergrande. Lo scoppio di un’altra bolla?

Una delle notizie più chiacchierate di questa settimana è stato il potenziale crac del colosso immobiliare cinese Evergrande, il quale ha dichiarato bancarotta e allo stesso tempo presentato istanza di protezione dal fallimento a un tribunale di New York tramite il capitolo 15, che permette a un tribunale statunitense di agire anche quando l’istanza coinvolge un altro paese, come in questo caso.

Inoltre, Evergrande chiede il riconoscimento dei colloqui di ristrutturazione del debito attualmente in corso in paradisi fiscali quali Hong Kong, le Isole Cayman e le Isole Vergini britanniche.

La società è stata fondata nel 1996 ed è stata la principale sul mercato immobiliare negli ultimi decenni, l’emblema del sogno cinese per la classe media. Man mano che l’economia si sviluppava, tutti volevano comprare casa. I cittadini più abbienti ne hanno comprate anche più di una e sul mercato si è generata una bolla immobiliare: i prezzi salivano per la convinzione che sarebbe stato possibile rivendere in futuro a quotazioni ancora più alte. La domanda è stata così elevata che le società hanno iniziato a vendere case prima ancora di costruirle. Infatti Evergrande deve consegnare 720.000 appartamenti ai legittimi proprietari, che adesso rivogliono indietro il loro denaro.

Le cause del crac sono diverse. C’è stata una gestione spregiudicata degli affari da parte dell’azienda, ma anche un rallentamento dell’economia cinese. Negli ultimi anni, il governo di Pechino ha cercato di porre un freno al boom immobiliare, dato che il settore è arrivato a pesare per il 30% del PIL. In nessuna economia di rilevanti dimensioni si hanno percentuali simili.

Già all’inizio del 2022 Evergrande aveva annunciato un piano di ristrutturazione del debito, essendo finita in insolvenza a causa dei debiti accumulati.

Alcuni addetti ai lavori parlano del rischio di una nuova Lehmann Brothers, la società americana che crollò nel 2008 dando inizio a una reazione a catena di crisi mondiale. Tuttavia è ancora presto per dirlo con certezza. Consideriamo che l’economia cinese non è così collegata a quelle del resto del mondo come lo erano gli Stati Uniti 15 anni fa.

Inoltre, anche le autorità finanziarie non sono del tutto state colte alla sprovvista. Da anni puntano a sgonfiare questa bolla immobiliare senza che ciò travolga l’intera economia. Considerando che anche Country Garden, un’altra compagnia cinese del settore, sta affrontando grossi problemi riguardanti i debiti. A questo punto, è probabile che la Banca Popolare Cinese debba reagire al più presto per aiutare il sistema finanziario domestico salti. Tra le ipotesi l’azzeramento dei tassi, l’acquisto massiccio di titoli di stato e obbligazioni private e grossi stimoli fiscali da parte del governo di Xi Jing Ping.

Se la bolla immobiliare dovesse scoppiare del tutto, farebbe implodere qualcosa come almeno 1.000 miliardi di dollari di indebitamento, il 6% del PIL cinese. Questo sarebbe un problema, in quanto potrebbe far aumentare il costo di materie prime provenienti dal paese del Dragone.

Benché queste visioni che forse sono potute sembrare apocalittiche nonostante, come detto, sia presto per mostrare futuri certi, se quanto previsto dovesse realmente scoppiare vediamo possibili benefici guardando in direzione, non casualmente, di casa nostra.

Come detto in passato, il costante aumento dei tassi effettuato da parte delle banche occidentali per combattere l’inflazione sia a lungo termine qualcosa di potenzialmente dannoso per paesi con un debito alto come è l’Italia. Questo crac non depone a favore della prosecuzione della stretta monetaria in Occidente. Anzi, probabilmente contribuirà a far pendere la bilancia dalla parte di chi crede che i tassi sui mutui siano già talmente alti da provocare una caduta del settore immobiliare anche da noi, portando potenzialmente a una stabilizzazione e non a un ulteriore innalzamento dei tassi.

Comunque vada, la strategia ideale è sempre e comunque quella di non farsi prendere dal panico dopo aver letto o sentito notizie negative. Fare attente ricerche e programmazioni prima di prendere eventuali decisioni, perché anche in possibili eventi come lo scoppio di una bolla è possibile trovare lati positivi per noi.

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Plinio il Vecchio

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