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Finanza al femminile: Rompere il tetto di cristallo con informazioni e autonomia

In occasione della settimana dell’8 marzo, giornata nella quale si celebra la Festa della Donna, è tempo di riflettere non solo sui progressi fatti ma anche sulle sfide che ancora attendono le donne, specialmente nel mondo della finanza.

In un’epoca in cui l’uguaglianza di genere si fa sempre più strada in tutti gli ambiti della vita, la finanza al femminile rimane un terreno su cui molte donne si trovano a dover combattere battaglie sia personali che collettive. In questo episodio speciale, ci immergeremo nelle priorità finanziarie del gentil sesso, nelle statistiche che disegnano un quadro della situazione attuale e nelle lacune da colmare per garantire a tutte le donne l’indipendenza e la sicurezza finanziaria che meritano.

Oggi si stanno sempre più avvicinando al centro dell’economia globale, sia come consumatrici che come investitrici. Tuttavia, le priorità finanziarie delle donne spesso riflettono le sfide uniche che affrontano, incluse la disparità salariale, le interruzioni di carriera per maternità o assistenza familiare, e una maggiore aspettativa di vita che richiede una pianificazione pensionistica più robusta.

Nonostante i significativi passi avanti, le statistiche evidenziano ancora importanti lacune. Il report annuale del Forum Economico Mondiale https://www.weforum.org/publications/global-gender-gap-report-2023/ sul divario fra i generi, mostra ancora un gap importante per quanto concerne le opportunità economiche e di partecipazione al lavoro, a un livello tale che ci vorrebbero 169 anni per colmare il divario e con l’Italia che in questa categoria si trova vergognosamente al 104esimo posto sui 146 stati presi in esame e al 79esimo contando tutti i valori.

Se vogliamo guardare alla cima, le nordiche Islanda, Norvegia e Finlandia occupano i primi tre posti di Stati nel mondo dove questo divario è meno presente, seguite da Nuova Zelanda e Svezia. Mentre il divario più alto è stato registrato in Afghanistan, Ciad e Algeria, con Kabul che ha la “menzione di disonore” di avere un punteggio molto più basso anche solo rispetto al penultimo Stato.

Le cause di queste disparità sono spesso radicate in una complessa miscela di fattori culturali, educativi e strutturali. La mancanza di educazione finanziaria specifica, i pregiudizi di genere nel mondo del lavoro e nelle famiglie, e la minore propensione al rischio sono tutti elementi che contribuiscono a mantenere le donne in una posizione di svantaggio finanziario.

È essenziale quindi promuovere un cambiamento culturale che le incoraggi a occuparsi attivamente della propria situazione finanziaria, superando gli ostacoli che tradizionalmente le hanno tenute lontane dagli strumenti finanziari e che magari spaventano anche.

Questa cautela, se da un lato può proteggere dal rischio, dall’altro limita le opportunità di crescita del patrimonio nel lungo termine. Complice la perdita del potere d’acquisto invisibile di cui abbiamo già parlato nella scorsa puntata, l’inflazione.

Per rompere il tetto di cristallo della finanza, è fondamentale che le donne acquisiscano maggiore conoscenza: programmi di educazione finanziaria mirati, mentoring e gruppi di supporto possono fare la differenza, insieme a una maggiore visibilità di modelli femminili di successo nel settore finanziario.

Oltre a queste idee è ovviamente cruciale che le stesse istituzioni finanziarie e la politica lavorino per creare ambienti più inclusivi e prodotti finanziari adatti alle esigenze specifiche delle donne.

L’8 marzo è un momento per celebrare le conquiste delle donne, ma anche per riflettere su come possiamo tutti contribuire a un futuro di maggiore uguaglianza finanziaria. Attraverso l’educazione, il sostegno e l’empowerment, possiamo aiutarle a superare le barriere finanziarie, promuovendo una società più giusta e paritaria.

In questa settimana, speriamo di ispirare le ascoltatrici a prendere in mano le redini della propria vita finanziaria con coraggio e informazione. Così come ogni ascoltatore di qualunque sesso ad aiutare loro per far sì che ciò avvenga.

Dopotutto, per la parità di guadagno in Italia è la stessa Costituzione che ci spinge, all’inizio dell’articolo 37, che recita:

“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.”

Spesso ci scordiamo cosa desideravano, almeno a parole, i nostri padri fondatori che hanno redatto quel testo. Alcuni neanche lo sanno, che la parità di salario è presente nella nostra Costituzione.

Quindi, per le donne, ricordatevi che questa richiesta, la quale va avanti in tutta Europa da tutti i lati politici ma senza un reale miglioramento rapido è qualcosa di legittimo e dovuto.

Ma se la politica non basta e non riesce a far sì che ciò avvenga rapidamente, prendete voi le redini del vostro carro. Informatevi, apprendete, superate ogni avversità dovuta al fatto che non avete un cromosoma Y, che non siete di sesso maschile.

Perché non solo questa settimana della Festa della Donna, ma anche le restanti 51, siate voi le artefici del vostro futuro finanziario.

 

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Quando dei soldi finiscono nelle mani di donne che hanno l’autorità per poterli utilizzare, tutto cambia. Per le donne, le loro famiglie e le loro comunità.
Melinda Gates

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