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Consulente finanziario o bancario?

Alla tenera età di 50 anni e dopo 31 anni da dipendente bancario, ero Responsabile di filiale, ho preso questa importante decisione. Non solo per me, ma anche per la mia famiglia

Questa è la domanda che mi sono fatto tre anni fa, quando ho deciso di fare il grande passo.

Mi chiedevano perché prendessi una decisione così importante, lasciando un contratto da dipendente in un settore “sicuro”. Chi te lo fa fare?

Domande più che lecite e che non sono per niente banali, ma che hanno delle risposte ben precise.

Mi sono chiesto, devo lavorare ancora per più di 15 anni, voglio continuare a svolgere il mio lavoro in modo statico oppure dinamico?

Come potete capire guardando il mio professionale, ho optato per la seconda ipotesi.

Non potevo certo lamentarmi del mio precedente datore di lavoro, anzi tutt’altro. Non per niente ho mantenuto rapporti di amicizia con molti miei colleghi e con il mio responsabile delle risorse umane.

Ma forse non avrei potuto iniziare a sviluppare quelle che erano le mie idee e quello che avrei voluto fare, sia per quanto riguarda il reclutamento costruendo la mia squadra, sia per quanto riguarda lo sviluppo della clientela.

E’ chiaro che possiamo rendercene conto soltanto una volta effettuato il passaggio, mi sono sentito dire spesso da altri colleghi, “perché non l’ho fatto prima?”

Non potrebbe essere più vero, anche in questa situazione particolarmente complessa che tenderebbe a farci rimanere il più fermi possibili. Siamo sicuri che il mondo “sicuro” del dipendente, sia così sicuro e lo rimanga per i prossimi anni?

Questo processo di cambiamento era già in atto, il Covid-19 lo ha accelerato. Come altre cose riguardanti la nostra vita.

Dobbiamo renderci conto che il mondo è cambiato, cambieranno ancora di più le nostre vite e il nostro modo di lavorare.

Sempre più consulenti a 360°, maggiormente preparati su tematiche che non riguardano solo l’aspetto finanziario, ma di tutto il patrimonio dei clienti. Il futuro è questo, sia per il modo di lavorare dei consulenti, che per quello dei dipendenti.

Appurati tutti questi concetti, mi sono chiesto quale era la struttura che mi avrebbe concesso di poter soddisfare tutte le richieste dei miei clienti e quelle delle persone che sarebbero entrate a far parte della mia squadra.

Riepilogando le domande che ci dobbiamo porre:

  • Quale sarà lo sviluppo della professione sia per i consulenti liberi professionisti, che per i bancari dipendenti?
  • Quale struttura mi permetterà di poter soddisfare le richieste dei clienti esterni e quelli interni? Intesi questi ultimi come gruppo di lavoro.
  • Che tipi di prodotti e servizi avrò bisogno per svolgere al meglio la mia attività?
  • E’ più importante la routine oppure la flessibilità?

Una volta ottenute le risposte sarai in grado di prendere la decisione giusta.

Io ho preso la mia.

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