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Come funziona e che cos’è il Pepp della BCE?

In queste settimane è argomento quasi quotidiano il Pepp, spieghiamo cos’è e come funziona.

A marzo del 2020, nella fase iniziale della pandemia e per fronteggiare l’emergenza, è stato creato questo piano di aiuti che tradotto significa  “Programma di acquisto per l’emergenza legata alla pandemia –  Pandemic Emergency Purchase Programme”.
Non sbagliamoci però con il PEPP (Pan-European Personal Pension product prodotto pensionistico individuale paneuropeo) legato ai fondi pensione. Tanto per semplificarci la vita.

Il Pepp della BCE è uno strumento che sarà in vigore sino a marzo 2022 ed esclusivamente utilizzato in questa fase di emergenza e che verrà abbandonato una volta che la situazione si sarà stabilizzata.
Quindi una sorta di paracadute per poter fermare il collasso economico causato dalla pandemia e sostenere le economie duramente colpite.
Con questo piano di aiuti, arrivato ad oggi a 1.850 miliardi di euro, la BCE può acquistare titoli pubblici o privati delle varie nazioni, in base alla percentuale di partecipazione delle relative banche centrali nazionali nel capitale della BCE. Anche se questo aspetto è stato derogato a favore dei paesi che presentano maggiori difficoltà.
Possono essere acquistati titoli di debito pubblico, ma tra le opzioni c’è anche quella di utilizzarlo per l’acquisto di titoli di debito societario con rating di non alta solvibilità.

In poche parole questo strumento è necessario e fondamentale, soprattutto per quei paesi meno stabili da un punto di vista finanziario. Tra questi purtroppo anche l’Italia.
Ma con il perdurare della pandemia è uno strumento fondamentale anche per tutti gli altri paesi aderenti all’Unione Europea.
Senza questa possibilità ci sarebbe stato sicuramente un innalzamento dello spread e del debito pubblico dei singoli paesi, mettendo fortemente a rischio la stabilità totale.

La BCE ha utilizzato anche in passato questa forma d’intervento, questa ha il vincolo che possono essere acquistati titoli con una scadenza minima a 70 giorni. Quindi titoli che scadono relativamente a breve termine.

Per ricostruire un po’ di storia, questo metodo d’intervento è iniziato con il Quantitative Easing, quando Draghi era a capo della BCE, per poter tenere sotto controllo i tassi d’interesse e il rapporto tra domanda e offerta nel 2008 durante la crisi economica che ha messo a dura prova il sistema finanziario mondiale.
Il Pepp è l’evoluzione ed è molto più flessibile, che come detto ha meno vincoli.

Per avere un’idea dei volumi la Germania è stato il paese che ha avuto maggiori acquisti di titoli, al secondo posto l’Italia e terza la Spagna.

Da quelle che sono le ultime dichiarazioni di Christine Lagarde, il Presidente della BCE, gli acquisti nei prossimi mesi saranno in aumento in considerazione di un possibile aumento dell’inflazione di conseguenza a una forte ripresa economica prevista per quest’anno.
Partendo da valori sensibilmente più bassi dopo il crollo del 2020.

Questi strumenti fanno capire quello che è lo sforzo per combattere la crisi economica e quanto si sono dimostrati fondamentali. Un cambiamento decisamente forte, su quelle che sono sempre state le strategie delle Banche centrali.

Concludo con quelle che sono le stime di crescita per quest’anno a livello di PIL, a livello Eurozona è prevista una crescita del 4% nel 2021, del 4,1% nel 2022 e del 2,.2% nel 2023.
Per quanto riguarda l’inflazione previsto un rialzo a +1,5% nel 2021, +1,2% nel 2022 e +1,4% nel 2023.

Dati che potranno subire variazioni in base a quello che sarà lo sviluppo e l’eventuale perdurare della pandemia.

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Jean Baudrillard, Cool memories II 1987-1990, 1990

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