Per quanto riguarda le più importanti bolle speculative della storia finanziaria, c’è quella riferita al rame del 1907. Chiamata anche “il panico dei banchieri del 1907”.
Il tutto inizia a ottobre del 1907 con la speculazione sulle azioni della United Copper Company da parte del suo fondatore Augustus Heinze magnate del rame.
Personaggio che era in stretti rapporti con Charles Morse, banchiere di Wall Street che in passato aveva manipolato il mercato del ghiaccio e con il quale erano riusciti ad avere il controllo di banche, assicurazioni e fiduciarie.
L’obiettivo era la manipolazione delle azioni della United Copper che erano state prese in prestito, da molti speculatori, effettuando la così detta “vendita allo scoperto”.
Il fratello di Augustus, Otto, credendo di avere un forte ritorno andando contro ai ribassisti, cercò di accaparrarsi più azioni possibili per far salire il prezzo e conseguentemente costringere i venditori a doversi ricoprire per poter chiudere le operazioni.
Acquistando i titoli dai due fratelli.
Per fare questo gli Heinze tentarono di farsi finanziarie da una delle più importanti società fiduciarie attuando questa strategia, non ci riuscirono.
Otto Heinze tentò ugualmente di portare avanti la sua idea, cominciando il forte acquisto di azioni lunedì 14 ottobre. In un solo giorno il titolo passò da 39 a 52 dollari.
Il giorno successivo, gli Heinze, effettuarono la richiesta ai venditori per rientrare delle azioni vendute allo scoperto. La quotazione aveva raggiunto i 60 dollari.
I venditori però si erano già ricoperti, prendendo azioni United Copper da fonti diverse.
Il giorno stesso, martedì, il titolo chiuse a 30 dollari e il mercoledì il crollo definitivo a 10 dollari.
Gli Heinze erano definitivamente rovinati, ma soprattutto non erano più in grado di essere solvibili agli impegni presi.
Automaticamente fu sospesa la società d’intermediazione di Otto, dichiarata insolvente la State Saving Bank di Augustus che aveva preso in garanzia le azioni ed era corrispondente della Mercantile National Bank.
Nell’arco di una settimana, lunedì 21 ottobre, iniziò l’effetto panico, con i correntisti che iniziarono a prelevare i propri risparmi per la paura di un effetto contagio nelle banche dove Heinze era collegato e che lo avevano aiutato per finanziare questa operazione.
A questo punto banche e fiduciarie smisero di essere disponibili a prestare denaro, il panico era al massimo e il 24 ottobre fallirono 10 tra banche e fiduciarie.
Se non ci fosse stato J.P. Morgan, il fondatore dell’omonima società finanziaria, che dal 23 ottobre iniziò il suo intervento, ci sarebbe stato il fallimento dell’intera città di New York.
A quell’epoca non esisteva una Banca Centrale e questa è stata la crisi da dove è partita la creazione del sistema bancario attuale della Federal Reserve americana.
Riepiloghiamo i momenti e la velocità di questa crisi:
- lunedì 14 ottobre inizia il massiccio acquisto di azioni United Copper da parte di Otto Heinze;
- mercoledì 16 ottobre la speculazione fallisce. L’impresa di intermediazione è obbligata a chiudere;
- giovedì 17 ottobre – La Borsa sospende la Otto Heinze & Company. Comincia la corsa agli sportelli alle banche di Heinze e Morse;
- domenica 20 ottobre – Augustus Heinze e Charles Morse devono dimettersi da tutte le cariche ricoperte nelle banche;
- martedì 22 ottobre – La corsa agli sportelli obbliga la Knickerbocker Trust Company a sospendere la propria operatività;
- mercoledì 23 ottobre – J.P. Morgan convince i presidenti delle altre società fiduciarie a fornire liquidità, per evitarne il tracollo;
- giovedì 24 ottobre – Il Segretario al Tesoro è d’accordo a depositare i fondi federali nelle banche di New York. Morgan convince i presidenti delle banche a fornire liquidità alla Borsa di New York per evitare la chiusura;
- venerdì 25 ottobre – La crisi in borsa viene evitata;
- domenica 27 ottobre – La Città di New York comunica che se non potrà disporre di quasi 30 milioni di dollari entro il 1° novembre, sarà insolvente;
- martedì 29 ottobre – J.P. Morgan acquista obbligazioni cittadine per evitare la bancarotta;
- sabato 2 novembre – Moore & Schley, importante società di intermediazione, rischia il collasso;
- domenica 3 novembre – Definito un piano per la scalata della TC&I da parte della U.S. Steel;
- lunedì 4 novembre – Il Presidente Roosevelt autorizza la scalata della TC&I da parte della U.S. Steel, approvando una legge di sospensione delle norme anti-trust;
- mercoledì 6 novembre – La U.S. Steel completa la scalata della TC&I. Il panico è passato e piano piano si torna alla normalità.
Sembrerà strano, ma tutto questo ricorda molto la crisi delle banche americane del 2007-2008.
Come dire, la storia è un ciclo che si ripete…
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John Pierpont Morgan