Poter avere mille lire al mese ai giorni nostri. Perché sarebbe importante investirle?

Per questa settimana traiamo ispirazione da una canzone che ha fatto sognare intere generazioni: ‘Se potessi avere mille lire al mese‘, creata da Gilberto Mazzi nel 1939.

Iniziamo con un po’ di storia. La canzone in questione, pur essendo nata durante il Ventennio fascista, è “esplosa” nel contesto del dopoguerra italiano, esprimendo il sogno di una stabilità economica e di una vita migliore per le famiglie.

Ma cosa significava avere 1000 lire al mese in quel periodo e come si è evoluto il potere d’acquisto degli italiani fino ai giorni nostri?

Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’Italia, come molte altre nazioni europee, affrontò un periodo di ricostruzione e ripresa economica. Negli anni ’50 e ’60, il cosiddetto ‘miracolo economico’ ha segnato una rapida trasformazione industriale e un significativo miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.

Con l’avvento di questo ‘miracolo’, il tenore di vita iniziò a migliorare, ma portò anche a un aumento dei prezzi e alla svalutazione della lira, influenzando il potere d’acquisto dei cittadini.

Tuttavia, dagli anni ’70 in poi l’Italia ha affrontato diverse crisi economiche. L’inflazione ha raggiunto picchi significativi, soprattutto negli anni ’80, erodendo ulteriormente il potere d’acquisto della lira.

L’introduzione dell’euro nel 2002 ha rappresentato una svolta storica, ma ha anche suscitato dibattiti sul suo impatto sul costo della vita.

I prezzi sono continuati a salire, in maniera lenta ma inesorabile, prima dei picchi di questi ultimi anni, portando complessivamente negli ultimi 30 anni a un dimezzamento del potere d’acquisto degli italiani. A questo dobbiamo aggiungere come complice anche l’assenza di un aumento degli stipendi medi dei dipendenti italiani negli ultimi 20 anni. Un caso unico in tutta l’Europa.

Nel corso degli anni, il concetto di ‘mille lire al mese’ ha assunto una nuova dimensione. Se nel dopoguerra poteva garantire una sopravvivenza dignitosa, oggi il suo equivalente attuale, tenendo conto dell’inflazione e dei cambiamenti nel potere d’acquisto, sarebbe ben lontano dal coprire le necessità di una famiglia.

Dopotutto, al cambio stiamo parlando di 50 centesimi di euro odierni, un nulla. In confronto alla somma considerevole che erano 1000 lire anni fa.

Oggi, avendo convertito quel valore in termini attuali, chiediamoci: come possiamo interpretare quel desiderio di stabilità e prosperità nella nostra epoca?

Per poterci ragionare, parliamo di ciò che possiamo fare per gestire quanto abbiamo a disposizione al giorno d’oggi, che non è più il corrispondente di 30 o più anni fa.

Quindi parliamo di risparmio; iniziare a risparmiare può sembrare difficile, ma è il primo passo verso la propria libertà finanziaria. Sia per i più giovani che per coloro verso la pensione.

Ecco alcuni consigli:

  • Budgeting: tenete traccia delle vostre entrate e uscite. Esistono app che possono aiutarvi a monitorare le spese e identificare dove poter effettuare tagli.
  • Fondo d’emergenza: mettete da parte una somma, anche piccola, ogni mese, fino a raggiungere l’equivalente di più mesi delle vostre spese fisse. Questo vi proteggerà in caso di imprevisti.
  • Consigli pratici: detto in maniera molto semplice, evitate acquisti impulsivi. Aspettate 24 ore prima di fare una spesa significativa per valutare se ne avete davvero bisogno.

Una volta iniziato a risparmiare, è possibile far crescere il proprio capitale attraverso gli investimenti. Anche con piccole somme, ci sono tante opzioni fra cui scegliere e spenderemmo ore a parlare di tutte. Alcune delle più comuni sono:

  • ETF e Fondi Comuni: per chi può tollerare un po’ di rischio in più, entrambi sono un ottimo modo per diversificare i propri investimenti.
  • Piani di accumulo: investire una piccola somma in modo regolare può fare miracoli nel lungo termine grazie alla capitalizzazione composta. Ovvero un regime dove gli interessi ricevuti non sono basati sul capitale versato all’inizio, ma da una somma fra quest’ultimo e gli interessi accumulati sul piano fino a questo punto.

Cerchiamo di rendere maggiormente l’idea con un esempio pratico. Immaginiamo di avere ‘mille lire’ al mese da parte che possiamo investire. In termini moderni, diciamo 100 euro. Se investiamo questi soldi ogni mese in un asset azionario con un rendimento medio annuo del 5%, dopo 30 anni avremmo circa 83.000 euro. Per quanto riguarda investire, anche un piccolo sforzo regolare può tradursi in una somma significativa.

La lezione che possiamo trarre dalla canzone non è tanto il valore di mille lire, ma l’importanza di gestire saggiamente le nostre risorse, indipendentemente da quanto siano grandi o piccole. Iniziare con piccoli passi, risparmiare e investire, può portarci verso quella stabilità economica e prosperità che tutti desideriamo.

Sicuramente questo cambio di prospettiva degli ultimi 30 anni ci invita a riflettere su come la gestione del denaro e la pianificazione finanziaria siano diventate ancora più cruciali.

L’importanza di risparmiare, investire saggiamente e pianificare per il futuro è sempre più evidente. In un mondo in continua evoluzione economica, imparare a navigare le acque della finanza personale è un’abilità indispensabile.

 

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L’inflazione non porta solo guai. Un centesimo può essere utilizzato anche come un cacciavite.
Anonimo

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