Il 21 luglio è stato raggiunto, nel Consiglio europeo, l’accordo in merito al fondo e
conseguentemente agli aiuti per quanto riguarda la crisi economica causata dal Covid-19.
Il Recovery Fund avrà un valore complessivo di 750 miliardi di Euro, una parte in prestiti (360 miliardi) e una parte a fondo perduto (390 miliardi).
Suddivisione rivista rispetto ai valori iniziali, andando incontro ai paesi del nord Europa che si opponevano a quanto avrebbero voluto i paesi in maggiore difficoltà, come Italia e Spagna.
La cifra complessiva dovrà essere suddivisa per i seguenti processi, che ogni paese dovrà seguire:
- Ripresa e resilienza sociale;
- Creazione di posti di lavoro;
- Investimenti strategici;
- Sostegno alla ricerca;
- Transizione ecologica e digitale;
Questi soldi saranno finanziati come debito comune europeo, attraverso l’emissione di obbligazioni garantite dall’Unione Europea.
Risorse che verranno suddivise tenendo conto della variazione del Prodotto Interno Lordo di ogni singolo paese e del suo livello di disoccupazione.
Tutto questo dovrà essere seguito da politiche chiare sull’utilizzo degli aiuti e su quelle che saranno le tasse che verranno applicate per recuperare questi soldi.
Gli importi saranno erogati dopo che ogni paese ha avuto l’ok da parte del 55% degli Stati membri, che devono rappresentare il 65% della popolazione complessiva.
Una precisazione finale per quanto riguarda il nostro paese, la cifra che verrà distribuita sarà superiore a quella che versiamo annualmente nell’UE.
Da dire che i soldi che riceveremo e che in parte dovremo restituire, sono a condizioni più favorevoli rispetto a finanziarsi sul mercato.
Adesso non ci resta che attendere le tappe, sia a livello parlamentare Europeo che di ogni singolo paese.
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Non sono mai stato in una situazione che il denaro renda peggiore.
Clinton Jones