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I principali errori che dovremmo evitare negli investimenti

Oggi parleremo di quelli che sono i principali errori da non commettere quando investiamo i nostri risparmi.

Torniamo sempre sul concetto della pianificazione, guardare i nostri risparmi solo nell’ottica di breve è l’errore principale che viene commesso.
Si crea ricchezza con un obiettivo di medio-lungo termine sia per veder crescere il nostro capitale, che per affrontare spese preventivate e impreviste.

Altro errore molto comune è la non diversificazione.
Non parlando di un orizzonte di tempo di breve periodo, diversificare ci permette di compensare quelli che possono essere andamenti negativi di alcuni investimenti.
Quindi non è corretto investire tutto in titoli di stato, azioni oppure immobili, ma diversificare i nostri risparmi mantenendo sempre l’ottica della remunerazione nel lungo periodo.
Come abbiamo detto spesso nelle ultime puntate, il mondo è cambiato e anche il rendimento che avevamo dai titoli di Stato, dalle obbligazioni e dagli immobili non è più quello dei decenni precedenti.

Di conseguenza dobbiamo effettuare anche un’attenta diversificazione e questo ci permette di non commettere un altro errore molto frequente, farsi prendere dal panico nei momenti in cui i mercati oppure i settori iniziano a “ballare” oppure “crollare”.
In queste fasi oltre a mantenere i nervi saldi, non dobbiamo essere costretti a vendere forzatamente, avendo concentrato i nostri investimenti su singoli asset, ed è importante avere liquidità per affrontare i mercati ribassisti.
Se vendiamo presi dal panico, non facciamo altro che consolidare la perdita del nostro investimento e sicuramente quando entreremo nuovamente sul mercato, lo faremo quando questo ha già iniziato da tempo la fase di recupero.

Seguire le mode, quante volte lo abbiamo fatto?
Ricordiamoci una cosa importante, quando una notizia oppure un argomento diventa di dominio pubblico significa che siamo di fronte ad una bolla speculativa in fase avanzata.
Tutti ci ricordiamo della bolla internet, qualsiasi società che aveva a che fare con questo settore saliva indistintamente.
L’esempio più calzante è stato all’epoca l’andamento dell’azione BasicNet, quotata nel 1999, che molti credevano far parte del settore internet, vedendo la parola “Net” nel nome.
In realtà è una società che opera nel settore dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori titolare deli marchi Kappa, Robe di Kappa, Jesus Jeans, K-Way, Superga per citarne alcuni.
Quindi niente a che vedere con il web.
Per prendere in considerazione la più recente bolla speculativa, avete sicuramente sentito parlare dei Bitcoin.
Il periodo successivo alla quotazione del future alla Borsa di Chicago, molti i servizi alla tv e articoli che evidenziavano il rialzo avuto dalla criptovaluta negli ultimi due anni.
Parlava di Bitcoin qualsiasi persona conoscevate e in molti volevano comperarla per ottenere facili guadagni considerandola la valuta del futuro.
Risultato, da quel periodo, Dicembre 2017, la quotazione è andata sopra i 18.000 USD, un anno dopo la quotazione era poco sopra i 3.000 USD.
Ricordiamoci inoltre che le criptovalute non fanno parte di un mercato regolamentato.
Star dietro alle mode, comporta notevoli rischi.

Concludiamo con effettuare investimenti da soli, senza farsi consigliare da un consulente specializzato.
Questo errore si è verificato maggiormente negli ultimi anni, dopo il collocamento di prodotti non proprio idonei ad alcuni risparmiatori e che ha creato diffidenza in molte istituzioni finanziarie.
Però la consulenza di un bravo professionista permette di ridurre sensibilmente il rischio “fai da te” e l’emotività.
Non dimentichiamoci che per affrontare un mondo così complesso dobbiamo essere molto preparati e sempre molto aggiornati.

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Elido Fazi

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