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Dopo che Libra non è andata in porto, a questo argomento avevo dedicato l’episodio del 23 giugno 2019, Facebook torna alla carica per avere una sua valuta digitale. Questa si chiamerà Diem.
Questa volta diversa, in fatti si parla di una stablecoin cioè ancorata a una valuta principale.

Per quanto sappiamo dovrebbe debuttare nel mese di gennaio 2021, essere ancorata al Dollaro con un rapporto di uno a uno. Ciò un Diem avrà lo stesso valore di un Dollaro, in futuro si prevedono anche quelle ancorate alle principali valute mondiali.
Tra i partner del progetto troviamo Spotify, Lyft, Uber e Coinbase, i principali degli attuali 27 membri, l’operatore del sistema di pagamento sarà la Diem Networks.
Lo sviluppo delle criptovalute ha come obiettivo principale facilitare lo scambio di denaro, renderlo più sicuro e con metodi facilmente accessibili come WhatsApp oppure Messenger.
In questo le Banche Centrali intravedono però un rischio speculazione, questo è stato il motivo di creare una stablecoin e non una valuta totalmente autonoma e indipendente. Libra non avrebbe avuto le autorizzazioni necessarie per poter essere emessa.

Come per quanto riguardava Libra, Diem può contare su oltre 2 miliardi di utenti da parte di Facebook e quindi come strumento per far conoscere questa valuta digitale.
Il social, WhatsApp e Messenger diventerebbero strumenti tipo una sorta di banca per avere un conto corrente digitale, un così detto wallet.
Qualsiasi transazione utilizzando i suddetti strumenti verrebbe effettuata tramite questa criptovaluta.
Con queste transazioni e con le funzioni di una banca, Facebook vorrà probabilmente proporre prestiti e forse successivamente investimenti?
Ritengo che questo sia esattamente il vero scopo finale.

Nell’episodio del 5 ottobre abbiamo parlato del Digital Yuan, la prima valuta digitale emessa da uno Stato, la Cina.
Il cambiamento è in atto, anzi definiamolo stravolgimento epocale. Nell’arco di pochi anni vedremo cambiare, non solo le nostre abitudini di vita, ma anche tutto il mondo finanziario e lavorativo da come effettueremo le transazioni finanziarie, come pagheremo e come investiremo.
L’importante è essere consapevoli di questo, il processo è avviato e non si torna indietro.
Molte cose non saranno come le abbiamo fatte negli ultimi decenni.

Adesso non ci resta che aspettare il primo via libera delle autorità competenti della supervisione di Diem e l’inizio del nuovo anno forse sarà anche l’inizio di questo cambiamento epocale.

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In borsa non si gioca ma si lavora, si esercita una professione difficile da imparare e che richiede formazione professionale, conoscenza, anni d’esperienza e disponibilità finanziaria, oltre che una personalità solida e ben equilibrata.
Stefano Fanton

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