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Cosa sono i Corona Bond?

Nell’ultimo episodio abbiamo parlato del MES, per ricollegarmi a questo argomento spieghiamo cosa sono i Corona Bond.
I cosiddetti corona bond, sono obbligazioni europee emesse da ogni singolo Stato, garantite dalla BEI (Banca Europea per gli investimenti) oppure da altri enti creditizi, che servirebbero per finanziare gli investimenti che servirebbero per contrastare i danni provocati dalla pandemia.

Praticamente un prestito a quei paesi, ma oramai tutti i paesi dell’Unione Europea sono colpiti, che devono sostenere le spese inerenti a questa emergenza sanitaria.
Per costruire nuovi ospedali, assunzione di nuovi medici e infermieri, sperimentazione di cure e tutte le spese che devono essere sostenute per combattere questa situazione.
In Italia, siamo più carenti in questi settori, avendo effettuato negli ultimi decenni tagli importanti alla sanità pubblica, anche per tenere i conti in ordine e purtroppo ne stiamo pagando un prezzo molto alto.

Gli Eurobond, chiamandoli con il nome più corretto, sono strumenti che sarebbe dovuti entrare in funzione già da diverso tempo, ma hanno trovato ostacolo da parte di quei paesi più solidi, Germania in testa.
Strumenti che avrebbero aiutato i paesi maggiormente indebitati.

Specifichiamo che per statuto la BCE, non può emettere titoli, ma solo acquistarli successivamente, come del resto è avvenuto in questi giorni con l’intervento per poter allentare la pressione sugli Spread dei paesi più deboli.

Quindi, dovrebbe essere un altro organismo come la BEI in caricata dell’emissione.
Se questo dovesse accadere, come ci auspichiamo, sarebbe probabilmente l’inizio di una coesione a livello politico e fiscale, la base per una vera Unione Europea.

Per fare un esempio concreto, questa tipologia di obbligazioni, emesse per finanziare l’emergenza sanitaria in atto, sono stati collocati in Cina per un quinto delle emissioni nel mese di Febbraio, secondo una stima del Wall Street Journal.
A cosa sono serviti?
Per far finanziare i debiti a molte aziende cinesi impegnate nell’emergenza, aziende di tutti i settori che si sono potute finanziare a basso costo.
L’emissione di queste obbligazioni, con conseguente aggiustamento di politica monetaria, ha favorito i finanziamenti alle piccole/medie imprese e linee di credito specifiche per quelle aziende nelle zone che sono state più influenzate dal virus.

E’ chiaro che l’emergenza in atto deve assolutamente far abbandonare i vecchi concetti legati al debito pubblico, un Unione Europea deve far fronte a questa situazione in comune accordo per non far saltare il principio dell’Unione stessa.
Ma probabilmente questa unione non c’è mai stata veramente.

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Quando un investitore si concentra su investimenti a breve termine, osserva la variabilità del portafoglio, non i rendimenti – in breve, si lascia ingannare dalla casualità.
Nassim Nicholas Taleb

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